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Animali a Firenze e dove trovarli #16

Il serpente nelle opere d'arte.


Fin dall'antichità l'essere umano è stato incuriosito dalla natura che lo circonda, soprattutto quando essa sembra diversa ai suoi occhi; probabilmente per questa ragione il serpente, è stata oggetto, sia nel bene che nel male, di ogni genere di leggenda, entrando a far parte del patrimonio culturale ed artistico della maggior parte delle grandi civiltà del mondo antico, divenendo oggetto di culto, di studio e di mito. Anche se spesso questo animale non gode di molta simpatia, possiede una grande schiera di ammiratori ed è stato raffigurato moltissime volte nelle opere d'arte. Oggi, analizziamo le raffigurazioni di questo rettile in alcuni dipinti e sculture fiorentine; il primo è un quadro della Sala di Ercole realizzato da Giorgio Vasari a Palazzo Vecchio.

Il salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio è la sala più grande e più importante sotto il profilo storico-artistico della scena fiorentina.

Oggi vi si trova un museo, appunto il Salone dei Cinquecento, che permette di visitare le magnifiche sale con affreschi dei più importanti pittori del '400-'500, come Agnolo Bronzino, Ghirlandaio e Giorgio Vasari, e alcune opere di Donatello e del Verrocchio.

Con l'arrivo di Cosimo I de' Medici e la sua nomina imperiale a Duca, egli scelse Palazzo Vecchio (all'epoca chiamato Palazzo di Piazza) come residenza della sua corte e in quel periodo il palazzo subì una radicale trasformazione, soprattutto ad opera di Giorgio Vasari. Il tema della decorazione ha un significato ben preciso: l’esaltazione e la glorificazione di Cosimo e della sua casata. Per accentuare l'imponenza della sala, il Vasari, che vi lavorò dal 1555 al 1572, innalzò il soffitto di ben 7 metri (su suggerimento di Michelangelo Buonarroti), coprendo con una struttura a cassettoni magnificamente decorata il sistema delle capriate.

La sala di Ercole ha un soffitto a cassettoni su cui sono rappresentate le dodici fatiche di Ercole. La raffigurazione di Ercole bambino che strozza dei serpenti è ispirata ad un episodio della vita della figura mitologica da bambino: infuriata per l'adulterio di Giove (Zeus) con la mortale Alcmena, Giunone (Hera) avrebbe tentato di uccidere il piccolo Ercole, inviando due serpenti nella sua culla.




Un'altra opera dove è presente il serpente è una scultura di Giambologna: il Mercurio Volante. Questa statua, oggi esposta al Museo del Bargello di Firenze era destinata a coronare la fontana della villa del cardinale Ferdinando dei Medici. Mercurio è poggiato con il piede sinistro sul vento generato dalla bocca di Zefiro. Il messaggero degli dei sta infatti per spiccare il volo grazie alle ali che partono dalle caviglie. Sul capo indossa il tradizionale elmetto con le ali.

Il caduceo (non il bastone di Esculapio) è un bastone alto con due serpenti simmetricamente intrecciati e due ali aperti alla sommità, è simbolo di prosperità e di pace. Oggi ritroviamo questo simbolo associato alla medicina.





Un’altra importante opera d’arte è la scultura in bronzo del Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, oggi in Piazza della Signoria sotto la Loggia dei Lanzi. La medusa era un essere mitologico con la testa piena di serpenti aggrovigliati. Aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse. Il mito di medusa era un tema molto caro alla famiglia dei Medici, era infatti considerato di buon auspicio, allegoria della prudenza e della sapienza. Rappresentata in maniera tanto realistica quanto espressiva. Il Perseo trionfante rappresenta l’allegoria politica, significato della fine delle esperienze repubblicane. I serpenti della medusa, invece, rappresentano le discordie cittadine che avevano da sempre usurpato la democrazia. La Medusa decapitata rappresenta magnificenza e potenza della famiglia Medici. Oggi è considerata un capolavoro della scultura manierista. Molto famosa fu la storia travagliata per la sua fusione, raccontata dall'artista stesso nella sua autobiografia: il fuoco della fornace che si era abbassato a causa di un temporale, si aggiunse l' insufficienza dello stagno, alla quale il Cellini avrebbe rimediato gettando nella fusione tutte le stoviglie di casa, e infine un principio di incendio della bottega.

Una volta raffreddata, la statua (che per le sue dimensioni e le braccia proiettate in alto e molto esternamente rispetto al tronco, era stata ritenuta impossibile da fondersi in un solo getto), risultò in gran parte ben fusa, pur richiedendo una lunga operazione di rinettatura; a detta del Cellini, si dovettero rifare a parte solo tre dita del piede destro su cui pesava tutta la fusione: in realtà tutto il piede destro e una notevole sezione dello stinco dovettero essere rigettate e l'operazione che, minimizzando, Cellini chiama rinettatura durò dal dicembre 1549 all'aprile 1554, mese in cui la statua fu finalmente mostrata in piazza...





Nell’attesa/In alternativa che i musei fiorentini riaprano, lo studio artistico Hasta Perro propone un’esperienza che vi permetterà non solo di ammirare gli animali l’arte, ma di crearli voi stessi con le vostre mani in totale sicurezza e in un ambiente Covid-free. Nel nostro Studio artistico, vi guideremo attraverso la tecnica tradizione del modellato in argilla nella composizione di una scultura osservando un modello animale dal vero che poserà per gli allievi.


Vi aspettiamo!



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