Animali a Firenze e...dove trovarli! #31
- Hasta Perro
- 5 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min
La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci

La scena che fu affidata al celebre genio toscano fu la rappresentazione della battaglia di Anghiari, cioè un episodio di uno dei tanti scontri tra l’esercito fiorentino e milanese, avvenuto nel giugno del 1440; dunque il compito di Leonardo era di raffigurare la vittoria contro i nemici e di celebrare il concetto di libertas repubblicana.
Questa pittura murale fu affidata da Pier Soderini, gonfaloniere della repubblica fiorentina ed era destinata a decorare una delle grandi parteti del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Doveva essere un’immensa pittura che avrebbe dovuto fronteggiare nella parete dalla parte opposta, un’altra pittura grandiosa opera di Michelangelo Buonarroti, a cui era stata affidata la Battaglia di Càscina, ovvero la vittoria dell’esercito fiorentino sull’esercito pisano avvenuto nel luglio del 1364.
Leonardo pensò di realizzare i suoi personaggi come un turbine vorticoso, rappresentando cavalieri e cavalli animati una scena molto confusionaria, costellata di torsioni, tensioni ed espressioni forti e tese per cercare di esprimere proprio lo sconvolgimento di una guerra. I personaggi dunque lottano con tutta la loro carica per ottenere il gonfalone, cioè il simbolo di Firenze. In un dettaglio si vedere che i loro cavalli sbattono il muso l’uno contro l’altro, con uno di essi che cerca con il suo morso di strappare l’asta del gonfalone.
Purtroppo, come sappiamo nessuna delle due pitture murali venne portata a termine, ma oggi ne conosciamo l’idea e le raffigurazioni grazie a dei cartoni originali.
Sappiamo inoltre che Leonardo utilizzò la tecnica dell’encausto ovvero un miscuglio dei pigmenti con cera d’api, applicati alla parete e poi fissati a caldo con degli speciali strumenti in metallo (cauteri). Da come si deduce, si tratta di un procedimento di difficile esecuzione poiché si aveva bisogno di una costante fonte di calore molto forte.
Qui sotto vi riportiamo alcune immagini degli studi di Leonardo sui cavalli:

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