Animali a Firenze e... dove trovarli! #19
- Hasta Perro
- 8 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
IL PAVONE NELL’ARTE a FIRENZE
Il pavone grazie alle sue caratteristiche fisiche, simboleggia la primavera, la nascita, una nuova crescita. Simbolo di buono auspicio, di orgoglio e vanità.
Nell’antica Grecia il pavone era chiamato “il volto di Era”, splendore celeste. I Romani lo chiamavano “Uccello di Giunone” e accompagnava nell’aldilà le anime delle imperatrici. In Alchimia, antica disciplina dedita al perfezionamento spirituale, la coda del pavone simboleggia forse una fase alchemica, ovvero uno dei passaggi necessari per compiere la trasmutazione di se stessi.
Secondo alcune interpretazioni i molteplici colori della coda simboleggiano infatti l’Albedo, la fase bianca data dall’unione di tutte le gradazioni luminose. Secondo altre interpretazioni simboleggia invece il fallimento del processo alchemico.
Nell’arte cristiana i pavoni bianchi venivano usati per rappresentare il Cristo. Il pavone come simbolo di morte, di risurrezione e di vita eterna ed esprime gli attributi di Cristo come la regalità, la gloria e l’immortalità.
A Firenze nel 1500 il duca Cosimo I de’ Medici , per celebrare in grande la realizzazione del primo grande acquedotto fiorentino, commissionò all’Ammannati Bartolomeo, una fontana che sarebbe dovuta andare dentro al Palazzo Vecchio. Nel 1555, Ammannati fece ritorno a Firenze su pressione del Vasari per iniziare il lavoro della fontana da sistemare appunto nel Salone dei Cinquecento. “Bellissimo ornamento di colonne e di statue di marmo e di bronzo” scrisse il Vasari.
Purtroppo non terminò il suo lavoro per dedicarsi alla Fontana del Nettuno per la Villa di Castello.
Siamo sotto la Torre Volognana, si entra nel Museo del Bargello; c’è un cortile duecentesco con il porticato, un pozzo ottocentesco nel centro, messo al posto del patibolo, una grande scalinata che porta al primo piano con vari stemmi dei Podestà e dei Giudici che abitarono l’edificio (dal 300’ al 500’). Il grande porticato accoglie opere provenienti da Palazzo Vecchio o dai giardini di Boboli e di Villa Castello, un sarcofago romano decorato con due delfini, la Madonna con i santi Pietro e Paolo, monumentali figure che erano sulla Porta Romana e due Leoni. Importantissima è la statua dell’Oceano del Giambologna, proveniente dai giardini di Boboli, e le figure allegoriche della fontana di Bartolomeo Ammannati. Al centro si trova Cerere con ai lati le personificazioni dei fiumi Arno e la fonte di Parnaso (allude ai territori di Siena conquistati da Cosimo I).
La Prudenza nelle vesti di un giovanotto e Flora, pensata come allegoria di Firenze. In alto seduta sull’arcobaleno di marmo c’è Giunone in mezzo a due pavoni: animali che per lei erano sacri. Interamente la fontana ha un significato ben preciso: allude ai quattro elementi aria acqua terra e fuoco. Giunone rappresenta l'Aria e il fulmine che teneva in mano alludeva il Fuoco. Cerere si riferiva alla Terra. L'Arno (sinistra) e la Fontana di Parnaso (destra), sono simboli dell'Acqua; questi ultimi rimandano anche all'idea di Firenze come patria di grandi poeti.

Un’altra rappresentazione del pavone la troviamo all’interno del Terrazzo di Giunone di Palazzo Vecchio, per opera di Giorgio Vasari. Si tratta di un affresco all’interno della “stanza nuova” che Cosimo I de’ Medici fece costruire per il suo trasferimento di residenza. Il Terrazzo di Giunone, da poco completamente restaurato, fa parte del cosiddetto Quartiere degli Elementi, destinato ad accogliere gli ospiti della corte, costruito sotto la direzione di Battista del Tasso ma subito dopo modificato dall’architetto artista Giorgio Vasari che rese il palazzo in una sontuosa reggia ducale. Infatti è il Vasari con i suoi collaboratori ad essere i principali artefici dei dipinti, degli stucchi e degli affreschi presenti nelle varie stanze. Il terrazzo è importante anche perché ospita il celebre Putto con delfino del Verrocchio, icona di Palazzo Vecchio.

Vi ricordiamo che con lo studio Hasta Perro è possibile andare a visitare queste splendide opere da vicino e proseguire con il laboratorio di scultura con modello animale dal vero.
Vi aspettiamo!
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